Buona settimana

Pubblicato giorno 19 maggio 2020 - Home Page, Video

La settimana Laudato si’ 2020

Papa Francesco, nei giorni scorsi, ha esortato a partecipare alla Settimana “Laudato Si”, che si svolge in questa settimana e che ha come tema: “Tutto è connesso”. È il grande tema dell’Enciclica papale, ma è anche l’amara constatazione che abbiamo fatto in questi mesi. Per l’ultimo giorno di questa settimana speciale, il 24 maggio a mezzogiorno, si invita a recitare  la preghiera che qui potete scaricare:

La Settimana “Laudato Si’” vuole dare forma al mondo che sorgerà al termine della pandemia. L’attuale crisi è un’opportunità per ricominciare da capo e assicurarsi che il mondo post-emergenza sia sostenibile e giusto. Ma c’è il rischio reale, se non siamo vigili, che nulla cambi veramente: per il rilancio del nostro Paese verranno dati soldi all’industria, all’artigianato, al commercio… per continuare a fare “le cose” che facevano prima, senza chiedere una modifica “ sostenibile ” al loro modo di produrre. È quello che vogliamo?

Papa Francesco aveva annunciato l’evento, invitando, tramite un video-messaggio, alla più ampia partecipazione: “Che tipo di mondo vogliamo lasciare a quelli che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo? Rinnovo il mio appello urgente a rispondere alla crisi ecologica, il grido della terra e il grido dei poveri non possono più aspettare. Prendiamoci cura del creato, dono del nostro buon Dio creatore”. L’iniziativa nasce a cinque anni dalla pubblicazione dell’Enciclica, ma la pandemia che ci ha colpiti rende ancora più urgente una rinnovata attenzione alla Lettera del papa. Così scrivevo qualche tempo fa ai miei confratelli, in occasione di una riflessione sul tempo che stiamo vivendo, riferendomi ad una recente pubblicazione: “Per non citare papa Francesco, di cui tutti conosciamo i continui richiami sul tema, prendo a prestito le parole di un fisico, forse più conosciuto come scrittore (La solitudine dei numeri primi): Il mondo è ancora un luogo meravigliosamente selvaggio. Pensiamo di averlo esplorato tutto, ma esistono universi microbici di cui non abbiamo alcuna idea, interazioni fra le specie che non abbiamo neppure ipotizzato. La nostra aggressività verso l’ambiente rende sempre più probabile il contatto con questi patogeni nuovi, patogeni che fino a poco tempo fa se ne stavano tranquilli nelle loro nicchie naturali. La deforestazione ci avvicina a habitat che non prevedevano la nostra presenza, l’urbanesimo inarrestabile pure. L’estinzione accelerata di molte specie animali costringe i batteri che vivevano nei loro intestini a trasferirsi altrove. Gli allevamenti intensivi creano colture involontarie dove prolifera, letteralmente di tutto… I virus sono fra i tanti profughi della distruzione ambientale. Accanto a batteri, funghi, protozoi. Se riuscissimo a mettere da parte un po’ di egocentrismo, ci accorgeremmo che non sono tanto i nuovi microbi a cercarci, ma noi a stanare loro… Mi sono permesso un po’ di enfasi, all’inizio, nell’affermare che quanto sta accadendo è già accaduto e accadrà ancora. Non era una profezia improvvisata. Non era nemmeno una profezia. Anzi, posso aggiungere ora, spassionatamente, che quanto sta accadendo con la Covid-19 accadrà sempre più spesso. Perché il contagio è un sintomo. L’infezione è nell’ecologia” (Paolo Giordano, Nel contagio, Einaudi 2020).

Siamo onesti: la Laudato si’, l’abbiamo subito messa nel cassetto. Non è mai stata per noi preti (come per le nostre comunità cristiane) un tema con cui confrontarci seriamente, come abbiamo fatto per esempio con l’Amoris Laetitia. Questo tempo che stiamo vivendo ci insegnerà qualcosa a riguardo?

don Luca