
“…per dare sollievo nel malritmo battente di una furia epidemica che ha solo precedenti simbolici e si è fatta reale, invisibile uccisore” (GuidoCeronetti) |
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Whither thou goest, I will go.
Wherever thou lodgest, I will lodge.
Thy people shall be my people, my love.
Whither thou goest, I will go.
For as in that story long ago,
The same sweet love story now is so.
Thy people shall be my people, my love.
Whither thou goest, I will go.
Whither thou goest, I will go
Dove tu vai, io andrò
dovunque tu ti fermi, mi fermerò
Il tuo popolo sarà il mio popolo, il mio amore
Dove tu vai, io andrò.
Infatti, come in quella storia, molto tempo fa,
la stessa dolce storia d’amore, ora è così,
il tuo popolo sarà il mio popolo, il mio amore.
Dove tu vai, io andrò.
Dove tu vai, io andrò.
Guy Singer
Gv 14,1-12: Non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?
Non siamo noi la via, né la verità o la vita: possiamo però, e dobbiamo, tentare di mostrare attraverso le nostre strade battute, le trame relazionali e le esistenze donate, il vero volto di Cristo. La richiesta di Filippo diventa sfida a noi rivolta da coloro che ci osservano e attendono: “Mostraci Dio, e ci basta!”.
Il testo di Guy Singer si ispira ad un passo dello splendido e commovente Libro di Rut: “Ma Rut rispose: «Non insistere con me perché ti abbandoni e torni indietro senza di te; perché dove andrai tu andrò anch’io; dove ti fermerai mi fermerò; il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio; dove morirai tu, morirò anch’io e vi sarò sepolta. Il Signore mi punisca come vuole, se altra cosa che la morte mi separerà da te»” (Rut 1,16-17).