Il post del post-cresima – n.4

Pubblicato giorno 23 aprile 2020 - Home Page

Oggi ho ricevuto una telefonata.


È sempre bello quando qualcuno ti chiama,

ti senti cercato, amato, voluto.

In questo tempo poi,

se non avessimo il telefono

per sentire gli amici o i parenti lontani…

Che grandi opere, Signore,

sono capaci di fare gli uomini!

Addirittura ci possiamo vedere a distanza…

grazie alle nuove tecnologie.

In questi giorni è bello vedere sullo schermo

persino i professori:

è come se, con la scuola,

potessimo ritrovare anche i compagni, gli amici,

le persone importanti per noi;

perché è poi questo che conta davvero.

C’è proprio da esser felici

per le meraviglie che la scienza e la tecnica

mettono a nostra disposizione.

Eppure, c’è qualcosa che non va…

Ci vediamo al telefono in tempo reale

e spediamo messaggi in un secondo

dall’altra parte del mondo.

Però quando le persone ci sono vicine davvero

qualche volta sembra che facciamo

una fatica enorme a comunicare,

con i genitori, con i fratelli, con i nonni…

siamo impazienti, siamo testardi, siamo nervosi,

vogliamo sempre aver ragione noi,

non siamo capaci di ascoltare

quello che gli altri ci vogliono dire.

Ma persino viene da pensare

che quando questa storia sarà finita

qualche volta rimpiangerò il telefonino:

basta silenziare la suoneria

quando non hai voglia di ascoltare,

basta non rispondere

quando non hai voglia di parlare con qualcuno;

e invece quando è lì davanti a te,

quando ha bisogno di te…

come puoi nasconderti?

Signore, la scienza e la tecnica

fanno cose prodigiose,

ma noi abbiamo anche bisogno

di nuove invenzioni che scaldano il cuore

e non soltanto la testa.

Siamo diventati bravissimi con le videochiamate,

ma ora dobbiamo diventare esperti

nella scienza del Vangelo,

quella che ci insegna che

“c’è più gioia nel dare che nel ricevere”.

 

I ragazzi del post-Cresima