SIAMO FRAGILI, SPARIAMO POESIA – n.7

Pubblicato giorno 17 aprile 2020 - Home Page

 

“…per dare sollievo nel malritmo battente di una furia epidemica che ha solo precedenti simbolici e si è fatta reale, invisibile uccisore” (Guido Ceronetti)

No, credere a Pasqua non è
giusta fede:
troppo bello sei a Pasqua!
Fede vera
è al venerdì santo
quando Tu non c’eri
lassù!
Quando non una eco
risponde
al suo alto grido
e a stento il Nulla
dà forma
alla tua assenza.

David Maria Turoldo, Canti ultimi


 

Gv 20,19-31: si può pensare Gesù Risorto senza i segni della sua passione?

“Gesù, oggi, non nasconde, anzi quasi esibisce le sue ferite: il foro dei chiodi, toccalo; lo squarcio nel costato, puoi entrarci con una mano. Ferite che non ci saremmo aspettati, pensavamo che la Pasqua avrebbe rimarginato per sempre le ferite del venerdì santo. E invece no! L’amore ha scritto il suo racconto sul corpo di Gesù con l’alfabeto delle ferite. Indelebili ormai, proprio come l’amore.
Ma dalle piaghe aperte di Cristo non sgorga più sangue, ma luce e misericordia”

(Ermes Ronchi).

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