SIAMO FRAGILI, SPARIAMO POESIA – Pasqua di Risurrezione

Pubblicato giorno 11 aprile 2020 - Home Page

 

“…per dare sollievo nel malritmo battente di una furia epidemica che ha solo precedenti simbolici e si è fatta reale, invisibile uccisore” (Guido Ceronetti)

Io vorrei donare una cosa al Signore,
ma non so che cosa.
Andrò in giro per le strade
zufolando, così,
fino a che gli altri dicano: è pazzo!
E mi fermerò soprattutto coi bambini
a giocare in periferia,
e poi lascerò un fiore
ad ogni finestra dei poveri
e saluterò chiunque incontrerò per via
inchinandomi fino a terra.
E poi suonerò con le mie mani
le campane sulla torre
a più riprese
finché non sarò esausto.
E a chiunque venga
anche al ricco dirò:
siedi pure alla mia mensa,
(anche il ricco è un povero uomo).
E dirò a tutti:
avete visto il Signore?
Ma lo dirò in silenzio
e solo con un sorriso.

Io vorrei donare una cosa al Signore,
ma non so che cosa.
Tutto è suo dono
eccetto il nostro peccato.
Ecco, gli darò un’icona
dove lui bambino guarda
agli occhi di sua madre:
così dimenticherà ogni cosa.
Gli raccoglierò dal prato
una goccia di rugiada
è già primavera
ancora primavera
una cosa insperata
non meritata
una cosa che non ha parole;
e poi gli dirò d’indovinare
se sia una lacrima
o una perla di sole
o una goccia di rugiada.
E dirò alla gente:
avete visto il Signore?
Ma lo dirò in silenzio
e solo con un sorriso.

Io vorrei donare una cosa al Signore,
ma non so che cosa.
Non credo più nemmeno alle mie lacrime,
e queste gioie sono tutte povere:
metterò un garofano rosso sul balcone
canterò una canzone
tutta per lui solo.
Andrò nel bosco questa notte
e abbraccerò gli alberi
e starò in ascolto dell’usignolo,
quell’usignolo che canta sempre solo
da mezzanotte all’alba.
E poi andrò a lavarmi nel fiume
e all’alba passerò sulle porte di tutti i miei fratelli
e dirò a ogni casa: «pace!»
e poi cospargerò la terra
d’acqua benedetta in direzione
dei quattro punti dell’universo,
poi non lascerò mai morire
la lampada dell’altare
e ogni domenica mi vestirò di bianco.

Io vorrei donare una cosa al Signore,
ma non so che cosa.
E non piangerò più
non piangerò più inutilmente;
dirò solo: avete visto il Signore?
Ma lo dirò in silenzio
e solo con un sorriso
poi non dirò più niente.

David Maria Turoldo, O sensi miei…


 

PASQUA DI RISURREZIONE: Gv 20, 1-9: avete visto il Signore?

È Pasqua, è il giorno della gioia che riempie il cuore, che fa correre i discepoli al sepolcro vuoto.
È l’alba della vita nuova, che vince la morte, della salvezza donata da Dio all’uomo, dell’amore che rovescia le regole del mondo.
È la festa del popolo che si mette in cammino dietro il Risorto, della pietra della tristezza e della disperazione fatta rotolare via, del Signore vivo in mezzo alla sua gente.
È la vittoria dello stupore e dell’umiltà sull’arroganza del potere e la prepotenza del più forte, è il trionfo dell’amore sul peccato.
Sì, Cristo è davvero risorto.

 

Qui la versione da scaricare o stampare


“Tre regali ci ha fatto il Signore in questa Pasqua: un cesto pieno di vivande, una casa vuota che si riempie delle voci di un popolo in festa, due genitori che raccontano ai figli ciò che si vede al di là del muro…”

Ascolta il messaggio di Pasqua di don Luca, clicca su “play”.


Buona Pasqua – (prima parte)


Buona Pasqua – (seconda parte)


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