SIAMO FRAGILI, SPARIAMO POESIA – Venerdì Santo

Pubblicato giorno 9 aprile 2020 - Home Page

 

“…per dare sollievo nel malritmo battente di una furia epidemica che ha solo precedenti simbolici e si è fatta reale, invisibile uccisore” (Guido Ceronetti)

Le tue mani che ai ciechi le pupille
aprirono, e l’orecchie ai sordi nati,
che la figlia rialzarono di Giairo,
che col tocco amoroso della brezza
dei bimbi carezzarono le folte
chiome, che nella cena nuziale
del tuo partire, il pan ch’era il tuo corpo
spezzarono, son oggi due sorgive
che stillan sangue.

Miguel de Unamuno, Il Cristo di Velazquez


 

VENERDì SANTO – Gv 18,1-19,42: Anche noi siamo qui, Signore, presso la tua croce

Ricordiamo le vittime della malattia e tutti coloro che soffrono, i loro familiari, gli amici.
Ricordiamo persone e popoli che sono vittime dell’ingiustizia e della violenza, spesso nell’indifferenza e nella distrazione di molti.

Ricordiamo i più deboli e i più poveri, i dimenticati del mondo come le popolazioni del nord della Siria o i rifugiati a Lesbo. E con loro moltissimi altri nel mondo.

Ricordiamo anche la passione della Terra, nostra madre, di cui siamo parte, devastata da un operare umano che depreda le risorse e distrugge la natura.

Dona il tuo Spirito perché il nostro pensiero e la nostra preghiera siano aperti ad accogliere il grido di chi soffre.

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