SIAMO FRAGILI, SPARIAMO POESIA – Giovedì Santo

Pubblicato giorno 9 aprile 2020 - Home Page

 

“…per dare sollievo nel malritmo battente di una furia epidemica che ha solo precedenti simbolici e si è fatta reale, invisibile uccisore” (Guido Ceronetti)

Questa ostia trasparente come la pace
che sgorga dalle mie dita monde
che non hanno corpo né regno,
queste dita errabonde
che vi hanno amato
daranno per ognuno di voi
un grano di coscienza.
Il mio corpo è qui
e lo porterete alle labbra
per l’estremo bacio di Dio:
Prendete e mangiatene tutti,
questa è la parte del mio cuore
che io vi dono insieme ad un saluto
che è solo un arrivederci.
I miei calzari verranno sciolti
e cadranno ai piedi dei vostri piedi
che hanno combattuto
con le acque gelide del tempo.
Voi non avrete più né dolori né croci
ma soltanto il mio nome puro
sulle vostre labbra.

Alda Merini, il cantico dei Vangeli


GIOVEDì SANTO – Gv 13, 1-15: torneremo a baciarci…

Il gesto di lavarci i piedi… Un pane spezzato e condiviso…
Facciamo memoria dell’amicizia di Gesù che ci ha detto: ‘Vi ho chiamati amici’.
Facciamo memoria della comunione che da Lui viene e che ci fa comunità di persone accolte.

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