Santo Natale
GIOITE

«Nascita di Gesù» ((Lc 2, 1-14))
Commento al Vangelo

“Che cosa dobbiamo fare?” Per Maria e Giuseppe è significato partire e adempiere al dovere di farsi registrare nel censimento, nonostante Maria fosse prossima al parto. Per i pastori significava vegliare sul gregge loro affidato durante le notti. La nascita del bambino è sorpresa per Maria e per Giuseppe che devono trovare un alloggio per accogliere il bambino; è sorpresa per i pastori. Cosa devono fare adesso? Maria e Giuseppe devono prendersi cura del bambino, i pastori sentono il dovere di visitare e di sostenere quella famiglia venuta da lontano. Li guida una parola che Luca mette in bocca ad un angelo: è l’annuncio di gioia! Non è soltanto l’annuncio di gioia per la nascita di un bambino, è l’annuncio della salvezza di Dio che ha il volto di quel bambino che è nato.

E noi che cosa dobbiamo fare? Il verbo dovere e il verbo gioire non possono essere accostati l’uno all’altro con troppa facilità. Non si può intimare ad un altro di gioire! Noi per primi dobbiamo sentirci coinvolti da quell’annuncio: è nato per voi un Salvatore. Da queste parole siamo raggiunti perché prima di tutto la nostra vita ne sia trasformata e siamo chiamati, poi, a condividere questa gioia con chi incontriamo. Si apre così lo spazio per una gioia condivisa, quella stessa gioia condi- visa di cui sono stati protagonisti i pastori e gli angeli. Nessuna gioia autentica può essere vissuta da sola, a maggior ragione la notizia della nascita del Salvatore.

Focus su orchestra

Ci siamo: è finito il tempo di provare, da oggi sarà un CONCERTO! Che agitazione, che paura! Ma l’angelo ci dice: “Non abbiate paura! Vi annuncio una grande gioia: oggi è nato per voi un salvatore!” Suonate per Lui, con Lui! Suonate con gioia! È arrivato Natale! Questo Dio che nasce può manifestarsi nella nostra vita, nella nostra musica. E cambiare il ritmo della nostra storia! Il Maestro è di fronte a noi e, se lo guardiamo con attenzione, ci dà l’attacco giusto, ci dà la forza per tirare fuori la nostra voce con passione. La sinfonia che ne scaturirà stupirà perfino noi che la suoniamo! Concerto
CHE MIRACOLO! Quelle note su ogni spartito sembravano poca cosa, ma è accaduto l’incredibile: mille suoni in una sola, magnifica composizione, che annuncia una grande gioia: Gesù continua a nascere!
È un evento che deve farci cambiare prospettiva: suonare non per noi stessi ma per tutti, non per essere applauditi, ma per portare una buona notizia, per aiutare a trovare un senso, per gioire insieme! Buon Natale a tutti!

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RACCONTO: Il più bel canto di Natale

(Bruno Ferrero, “Tutte storie”)

Nel piccolo paese di Obendorf, in Austria, un giovane sacerdote, padre Moor, stava dando le ultime istruzioni ai bimbi e ai piccoli pastori per provare il canto da eseguire nella notte di Natale.

Tra le navate silenziose si spandeva l’eco di un vocio allegro e di piccole risatine. “Buoni, silenzio! Incominciamo!”. Ma come padre Moor appoggiò il dito sulla tastiera dall’interno dell’organo uscì uno strano rumore, poi un altro e un altro ancora. “Strano”, pensò il giovane prete. Aprì la porticina dietro l’organo e dieci, venti topi schizzarono fuori inseguiti da un gatto. Povero padre Moor. Si voltò a guardare il mantice: completamente rosicchiato e fuori uso, “Pazienza”, pensò, “faremo a meno dell’organo”. Ma anche i piccoli cantori all’apparire dei topi e del gatto si erano scatenati in una furibonda caccia. Ed ora non c’era più nessuno. Con l’organo in quelle condizioni e il coro dileguato dietro ai topi, addio canto di Natale.

Fu un momento di grande sconforto per padre Moor. Mentre, davanti all’altare maggiore si chinava nella genuflessione gli venne in mente l’amico Franz Grüber il maestro elementare che, oltre ad essere un discreto organista, se la cavava bene nel pizzicare le corde della chitarra. Quando padre Moor giunse a casa sua, Grüber stava correggendo i compiti degli scolari al debole chiarore della lucerna. “Bisogna inventare qualche cosa di nuovo per la Messa di mezzanotte, un canto semplice che accompagnerai con la chitarra. Qui ho scritto le parole: sta a te vestirle di musica… Ma in fretta mi raccomando!”. Uscito padre Moor, Grüber prese subito in mano la chitarra e dopo aver scorso il testo lasciatogli dal prete cominciò a cercare tra le corde le note più semplici. Nella notte silenziosa i fiocchi di neve rimanevano sospesi ad ascoltare la dolce melodia che vagava nell’aria fredda.

A mezzanotte in punto, del 24 dicembre 1818, la chiesa parrocchiale traboccava di fedeli. L’altare maggiore era tutto sfolgorante di lumi e di candele accese. Padre Moor celebrava la S. Messa. Dopo aver proclamato con il vangelo di Luca la nascita del Salvatore si avvicinò con il maestro Grüber al presepio e con la voce tremante intonarono: “Stille Nacht, Heilige Nacht (Notte silenziosa, Notte santa)”. Dalle navate si persero nel silenzio le ultime parole del canto. Un attimo dopo l’intero villaggio le ripeteva davanti a Gesù, come la schiera degli angeli del vangelo di Luca. E da allora non si è più smesso di cantarlo, non solo a Obendorf ma in tutto il mondo. È diventata una delle musiche più care del Natale. E di padre Moor e di Franz Grüber che ne è stato? Nessuno dei due ha avuto il tempo di rendersi conto di quanto ha donato senza aver avuto in cambio nulla.

CORTOMETRAGGIO: La grande notte di Natale

https://www.youtube.com/watch?v=DRnv7bi8cH8

È Natale! È tempo di gioire e di festeggiare in- sieme! Non lasciamoci distrarre dal lavoro, dal- lo smartphone … ma concentriamoci sulle cose belle che succedono intorno a noi e … gioiamo- ne!! Lo spunto arriva stavolta niente meno che dalla tenera e coinvolgente pubblicità natalizia del 2018 del Supermercato Sainsbury’s.

LA TESTIMONIANZA – Cristina e Cristiano (4 figli) – Roccasparvera (Cn)

https://www.youtube.com/watch?v=6GCeyf2Pnx8

Sembra sempre che dobbiamo essere felici nelle occasioni straordinarie, così anche io (Cristina), una domenica di questa estate, mi sono immaginata che avrei superato la stanchezza e lo stress della settimana, facendo una gita in montagna perché avevo bisogno di vedere un bel panorama per essere felice; ho quindi deciso che tutta la famiglia sarebbe andata a fare quella camminata, senza tenere conto dei desideri degli altri (che erano contrari…). Insomma, sono tornata a casa più arrabbiata di

prima e, alla fine, nessuno di noi era felice. Questo Vangelo ci dice che Gesù è nato in un contesto normale e ordinario, addirittura povero, e che gli angeli chiamano i pastori a rallegrarsi per questa nascita durante il loro quotidiano lavoro con le greggi. In una famiglia con figli adolescenti e numerosa, il sentimento di gioia non è il più frequente: di solito regna confusione, litigi e discussioni, urlate da una camera all’altra. Occorre sforzarsi di coltivare continuamente il dialogo e condividere il più possibile quello che ci accade.

A volte, quando si è tutti insieme, basta anche solo una battuta o un gesto divertente per riuscire a superare le tensioni e far tornare un clima di gioia e di serenità.
IN PREGHIERA: Con gioia

Signore Gesù,
sei nato in una povera stalla:
non ti importava di stare comodo.
L’annuncio della tua nascita
è giunto per primo a umili pastori:
non ti importava della celebrità.

Eppure sei il bambino
più famoso da sempre
perché sei il figlio di Dio,
il Salvatore!

Aiutami a confidare sempre in Te
che vieni per incontrarmi
e rendimi capace di testimoniare
con gioia la tua venuta. Amen.

Attività