II Domenica di Avvento GRIDATE

«Che cosa dobbiamo fare?» (Lc 3, 1-6)
Commento al Vangelo

L’evangelista Luca, citando i nomi dei governanti e i luoghi dove Giovanni agiva, si preoccupa di collocare gli avvenimenti nel tempo e nello spazio, per dimostrare che ciò che racconta non è leggenda, ma storia reale. E questa storia sta per cambiare perché Dio interviene in essa.

Coro no

Il Signore, allora come oggi, manda la sua parola, non ai potenti, ma a un uomo che è nel deserto, cioè in uno spazio di silenzio, di raccoglimento, di essenzialità. Giovanni era una persona sobria, di certo non seguiva le mode e non viveva nel lusso.

Per descrivere la missione del Battista, l’evangelista raccoglie l’antica profezia di Isaia, che dice così: “Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore”. Giovanni diventa un profeta che grida. Oggi molti gridano per affermarsi, per sovrastare gli altri (pochi gridano per la giustizia, per dare voce a chi non ha voce…). Si può gridare dalla paura, dalla rabbia, dalla disperazione, ma anche per dire una cosa importante e avvisare qualcuno, per metterlo in guardia! Ma gridare nel deserto è come gridare al vento, dove non c’è nessuno che risponde!

Coro si

Giovanni deve annunciare il messaggio il più ampiamente possibile, deve lanciare un appello alla penitenza e alla conversione dovunque, deve raggiungere tutti, …anche noi!

È tempo di cambiare testa, pensiero, comportamento, facendo qualcosa affinché ogni ostacolo (egoismo, rancore, indifferenza, diffidenza…) sia tolto dalla nostra vita e dal nostro cuore, perché solo così sarà più facile per il Signore venire ad abitare in noi.

Focus su orchestra

Ogni strumento dell’orchestra possiede una voce unica e per questo  preziosa, ma lo strumento più perfetto e complesso è la VOCE UMANA. Complesso perché unisce le corde vocali con i polmoni, la mente, il cuore e lo spirito! Lo sa bene chi studia canto quanto è difficile imparare ad utilizzare correttamente la propria voce! Con la voce si può urlare sguaiatamente, ma anche raggiungere intensità celestiali…

La musica nasce spesso dal canto e il canto da sempre accompagna ricordi, racconta storie, compone poesie e annuncia cambiamenti.

Giovanni il Battista forse non cantava, ma la sua voce è stata un prezioso strumento per annunciare una grande speranza: la salvezza è vicina, prepariamoci ad accoglierla! Il grido instancabile e coraggioso di quell’uomo è un invito, anche per noi, a non essere timidi, a tirare fuori la voce, intonandola con tutta l’orchestra che suona intorno.

Le buone notizie devono essere urlate a tutti, anche quando ci si ritrova nel deserto e sembra che nessuno possa ascoltare…

Non ci scoraggiamo, attendiamo questo Natale cantando una nuova speranza!

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VIDEO MUSICALE: “La tempesta” del Coro Divertimento vocale

https://www.youtube.com/watch?v=8XvjjDwjjIE

Il Coro Divertimento Vocale è un coro di circa 109 elementi, vengono da Gallarate in provincia di Varese e sono studenti e impiegati dai 15 ai 50 anni che utilizzano la voce in maniera davvero originale e accattivante.

Sul palco di Italia’s Got Talent nel 2019 sono riusciti straordinariamente a proporre la voce della natura, il suo grido, e a percorrere, in 100 secondi, tutte le fasi di una tempesta estiva ricreando un momento davvero unico.

 LA PAROLA ALLA DIRETTRICE DEL CORO: “Dovete pensare a quello che cantate, non deve essere un gallinaio, deve essere un’esplosione di gioia, voi state cantando per il Signore!”

https://www.youtube.com/watch?v=ptrs8JqKCe8 e anche
https://www.youtube.com/watch?v=ZZNjpKcAlaw
Scene tratte dal film “SISTER ACT” (Whoopy Goldberg nei panni di Sr Maria Claretta)

Alla esuberante cantante solista Deloris, minacciata di morte da un pericoloso criminale, viene offerta l’opportunità di nascondersi in un Convento travestendosi da Suora e facendosi chiamare sr Maria Claretta. Nel tentativo di tenere a freno la sua esuberanza, la Madre Superiora le affida il difficile compito di dirigere lo scalcagnato coro del Santa Caterina.

“Maria Patrizia, certo hai uno strumento poderoso, però … forse sarebbe una buona idea se tu lo suonassi per noi e non sul soffitto. Tutte noi vorremmo avvicinarci a Dio, ma forse non è il caso di mettergli paura…”.

“Maria Roberta, prima mi sono accorta che muovevi la bocca ma che stranamente non usciva nessun suono, perciò adesso vorrei sentirti in assolo… Ci vuole maggiore sicurezza, tirate fuori il carattere”.

“Un’altra cosa che dovete imparare è ad ascoltarvi l’una con l’altra, è importante, è fondamentale, dovete ascoltarvi l’una con l’altra se volete essere un gruppo”.

LA TESTIMONIANZA – Marzia e Paolo (3 figli) – Fossano

https://www.youtube.com/watch?v=MCPDXtyPMiI

La nostra riflessione è cominciata una sera a cena: “Bambini, se vi diciamo GRIDARE cosa vi viene in mente?”, “Quando siete arrabbiati!”; e poi ancora: “Si può gridare di rabbia, di paura, di tristezza, di dolore”.

Caspita, abbiamo collegato un sacco di emozioni negative al verbo gridare.

Forse, allora, in casa si grida spesso di rabbia, pensando così di far valere le proprie opinioni su quelle degli altri… E poi per sovrastare il “rumore di fondo”, la TV accesa, il cellulare che squilla in qualunque momento, ma gridare non è urlare… E poi, con un po’ di sforzo, ci si accorge che si può gridare anche per sentimenti positivi: si può gridare di gioia, di stupore, di felicità. Perché il GRIDO arriva lontano e, come dice una delle nostre bimbe, “è come quando suonano le campane della Chiesa: le senti da molto lontano”. Allora, probabilmente, dovremmo impegnarci a gridare più per le emozioni belle che per quelle brutte, lasciandoci sfuggire un grido di gioia ai piccoli gesti di aiuto quotidiano in famiglia o un grido di stupore per tutte le piccole-grandi conquiste dei nostri figli.

E questo aiuta la famiglia a crescere in armonia.

IN PREGHIERA… LA MIA VOCE

Gesù,

aiutaci ad avere il coraggio

di attraversare il deserto:

abbiamo bisogno di lasciare

ciò che è superfluo

per custodire l’essenzialità,

abbiamo bisogno di silenzio

per poter ascoltare la tua Parola.

Donaci la forza di gridare

perché, sull’esempio

di San Giovanni Battista,

la nostra voce

possa superare

aridità e distanze

e aiuti chi incontriamo

ad aprirsi a te. Amen.