Domenica delle Palme e della Passione del Signore CONSERVARE L’IMMAGINE

Ingresso di Gesù in Gerusalemme (Lc 19,28-40) Ultima Cena (Lc 22,14-20)

Commento al Vangelo

Gesù entra in Gerusalemme come una star del cinema! Folla in festa, grida di benvenuto, foglie di palma agitate per la gioia e chissà cos’altro! Portiamoci nel cuore una fotografia di quegli ultimi giorni della vita di Gesù, quella che raffigura il momento in cui ognuno di noi sente di aver vissuto come Lui e con Lui quell’esperienza di amicizia, condivisione, tradimento e solitudine. Concludendo l’ultima cena, Gesù dice: “Fate questo in memoria di me”. Non dice solo “ripetete questo rito”, ma piuttosto “fate come ho fatto io, fate come me e sarete felici!”. Forse è questa l’istantanea, la fotografia di Gesù che più di altre dobbiamo conservare, e che nessuno ci potrà mai più togliere, per sempre: la consapevolezza di un Dio che offre la sua vita per me, per noi, per tutti, e invita a fare come Lui.

Focus su strumento visivo: “LA MACCHINA FOTOGRAFICA

Le fotografie aiutano la nostra memoria a rendere presente il passato e mantenere vivo ciò che non c’è più. Ma le foto nel nostro cellulare dicono anche un’altra cosa: “Io c’ero! L’ho vissuto!”. Le immagini di Gesù, prima accolto come un grande, poi accusato, condannato e infine abbandonato, ci aiutano a prepararci in questa settimana allo “scatto” più importante: quello del Figlio di Dio che ha vinto la morte ed è risorto per aiutarci a credere che ogni nostra “settimana santa” si compirà allo stesso modo.

 

RACCONTO: LA CATENA DEL GRAZIE!

C’era una volta una bambina che andò a ringraziare la mamma perché le aveva preparato un panino proprio buono: “Grazie mamma, per il panino che mi hai fatto!”. La mamma le disse: “Non ringraziare me, ma va’ a ringraziare il panettiere che ha fatto il pane”. La bambina andò dal panettiere. Ma il panettiere le disse: “Non ringraziare me, ma va’ a ringraziare il mugnaio che mi ha portato la farina”. La bambina andò dal mugnaio. Ma il mugnaio le disse: “Non ringraziare me, ma va’ a ringraziare il contadino”. Ma il contadino le disse: “Non ringraziare me, ma ringrazia il buon Dio che ha fatto la terra, l’ha bagnata e poi l’ha riscaldata!”.

“Grazie!” è una parola che profuma di tenerezza; parola che consola. È una parola regalo; una parola buona. Bellissimo è ciò che dicono in Cina: “Quando bevi l’acqua, ricordati della sorgente”.

GIOCO IMPEGNO DEL GRAZIE

Ripercorriamo con la mente le nostre giornate e immaginiamo di scattare tante istantanee, tante fotografie da conservare e rivedere nel tempo. Quanti gesti d’amore gratuito ci vengono regalati ogni giorno dai genitori, dagli insegnanti, dagli amici? Quanti gesti d’amore che varrebbe la pena fotografare e conservare gelosamente nei nostri cuori?
Siamo capaci almeno di dire “Grazie”? Prendiamo dei foglietti di carta, decoriamoli a piacimento scrivendo al centro un bellissimo “Grazie” e consegniamoli alle persone che sempre si prendono cura di noi!

CORTOMETRAGGIO: SCATTARE FOTO (Taking pictures)

La bellezza dello scattare foto per fermare nel tempo istantanee di vita, di incontri, di avvenimenti.

CORTOMETRAGGIO: IL PANE (The bread)

La bellezza del donare la propria vita agli altri in un sublime gesto d’amore, un’immagine che prende vita nelle sembianze di una tenera pagnottina di pane.

IN PREGHIERA… L’ISTANTANEA

Signore Gesù,
quante gioie e quante sofferenze
hai vissuto a causa nostra
nell’arco di così pochi giorni!

Prima osannato dalla folla,
poi accusato, deriso, flagellato
e infine condannato a morte in croce.
Tante immagini, tante istantanee
di quei giorni terribili.

Permettimi di conservare nel cuore
quella più importante:
l’immagine di un Dio
che non ha esitato a dare la sua vita
per me, per noi, per tutti.

Grazie Gesù per questo tuo
immenso dono d’amore.
Amen.

ATTIVITÀ: Benvenuto Gesù!

Unisci i puntini da 1 a 63 per scoprire l’immagine di gioia che potrai conservare nel tuo cuore dopo il racconto dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme in occasione della Pasqua ebraica.